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Capitolo 4

Cari amici,
dopo quasi due mesi riesco finalmente a scrivervi di nuovo per aggiornarvi su cosa sta succedendo da queste parti…
Dopo un mese in Italia, sono rientrata in Kenya il 22 Ottobre e molte cose sono successe da allora…

Innanzitutto quel problema con il St. Martin di cui vi accennavo nell’ email precedente è stato chiarito, ci siamo incontrati e loro hanno ribadito la volontà di aiutarci a formare il nostro staff. In questi mesi organizzeremo la cosa e la formazione avverrà probabilmente nei primi mesi del 2015.
Invece non è stata ancora chiarita la questione del centro dove potremo stabilirci definitivamente, sto ancora cercando soluzioni alternative a quell’edificio che inizialmente prevedevamo di utilizzare e che presenta alcuni problemi (come vi dicevo nel ‘capitolo’ precedente)…
Nel frattempo però ci è stata offerta dalla Parrocchia di Maralal la possibilità di utilizzare una stanza all’interno del compound della missione per fare delle attività diurne con i ragazzi di strada…
Abbiamo così deciso di iniziare con un piccolo gruppo di ragazzi…purtroppo al momento non siamo in grado di ospitarli per la notte perchè questo prevede di registrarsi ufficialmente, procedura che stiamo iniziando ma che ha tempistiche un po’ lunghe…tuttavia le sole attività diurne ci stanno dando tante soddisfazioni e si stanno rivelando molto utili per i ragazzi.
Abbiamo iniziato le attività con 10 ragazzi, i primi giorni sono stati di assestamento un po’ per tutti… dopo 3-4 giorni tre ragazzi, quelli più grandi e più “assuefatti” alla vita di strada, hanno deciso di non venire più… all’ inizio ci è parsa un po’ una sconfitta ma poi abbiamo realizzato che da una parte è meglio così perchè la loro presenza al centro influenzava negativamente i ragazzi più piccoli e ancora un po’ innocenti. Così abbiamo deciso di procedere le attività con i ragazzi tra i 7 e i 12 anni…mentre per i più grandi stiamo studiando altri tipi di approcci…
Dopo altri aggiustamenti siamo rimasti con un gruppo definitivo di 6 ragazzi che ormai da tre settimane si presentano puntuali ogni mattina per le attività. Molti si stupiscono di questo numero esiguo ma più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che lavorare con piccoli gruppi è davvero l’unico modo per avere un impatto effettivo sulle loro vite.
Alle 8 ogni mattina ci troviamo ed apriamo la giornata ringraziando per il nuovo giorno. Dopo di che i ragazzi vanno a farsi la doccia mentre noi prepariamo il chai; verso le 9 facciamo colazione e a turno i ragazzi lavano le tazze; alle 9.30 siamo pronti per iniziare l’attività del mattino, che può variare tra matematica, inglese o arte. Verso le 11.30, chi è di turno tra i ragazzi ci aiuta a preparare il pranzo che di solito si svolge tra l’1 e le 2. Dopo pranzo i ragazzi lavano i piatti e verso le 2/2.30 siamo pronti per l’attività del pomeriggio. Queste attività consistono in lettura e comprensione, musica e ballo, e guida ai valori dove si affrontano vari temi importanti per motivare i ragazzi ad abbandonare la vita in strada e costruire il loro futuro. Alle 3.30 ci sediamo attorno ad un tavolo per il momento di condivisione che conclude la giornata: ognuno è chiamato a dire aspetti positivi e negativi della giornata, emozioni, sentimenti, etc. E’ un momento importante perchè dà ai ragazzi lo spazio per esprimersi e permette a noi di conoscerli meglio.
Verso le 4 salutiamo i ragazzi e noi dello staff ci sediamo per discutere eventuali difficoltà della giornata e per programmare le lezioni del giorno seguente.
Il sabato è invece un giorno un po’ diverso: compro un pranzo al sacco per tutti e andiamo a fare piccole escursioni sulle colline circostanti per stare in mezzo alla bellezza della natura e dimenticarci per un po’ il caos della città e della “strada”…
Finora di domenica non siamo riusciti a fare attività, ma inizieremo questa domenica…prepareremo il thè come al solito e poi i ragazzi durante la mattina si uniranno ad altri coetanei per varie attività programmate dalla parrocchia. Rincontreremo i nostri ragazzi per pranzo, dopo di che li porteremo a giocare a basket.
Il nostro staff è composto da Anthony e Jessy, che ci aiutano a tempo pieno, Felista che è con noi tre giorni a settimana e segue le attività della domenica mattina, Hellen che ci offre volontariamente il suo tempo libero quando non sta insegnando a scuola e Chris che segue i ragazzi quando non lavora, mi segue nelle visite in strada alla sera e insegnerà ai ragazzi a giocare a basket.
Stiamo lavorando bene insieme e ogni giorno impariamo qualcosa in più per migliorarci. Oltre alle attività del centro, dalla settimana scorsa abbiamo iniziato a condurre delle visite a casa ai genitori o parenti dei ragazzi che stiamo seguendo, per fare chiarezza sul loro background e iniziare il processo di reintegrazione.
Con nostra grande gioia abbiamo portato a termine la nostra prima reintegrazione…Harrison è tornato a casa!
Abbiamo conosciuto Harrison in agosto, quando era sulla strada solo da poche settimane… a spingerlo sulla strada era stato un rapporto difficile con la madre che rispondeva agli errori del figlio con punizioni molte severe…. a quel punto Harrison era molto spaventato e aveva deciso che non sarebbe tornato dalla madre mai più..
Dopo aver avuto un paio di incontri con la madre e aver parlato più volte con il ragazzo, abbiamo organizzato un incontro con entrambi…Inizialmente Harrison non voleva partecipare, poi si è lasciato convincere e così siamo andati insieme ad incontrare la madre…tuttavia il ragazzo continuava a ribadire che non sarebbe rimasto a casa così ci aspettavamo, una volta finito l’incontro, di tornare indietro con lui…
Una volta iniziato l’incontro abbiamo fatto in modo che entrambi esprimessero i loro pensieri ed emozioni e ad un certo punto le cose sono semplicemente cambiate: Harrison ha deciso di rimanere a casa…non so esprimere la gioia nel vedere una madre e un figlio riconciliarsi!
Il giorno dopo abbiamo incontrato un Harrison totalmente nuovo e sorridente…ci ha raccontato cheil giorno precedente, con la madre, hanno parlato fino a notte fonda e lui ha potuto raccontarle di questi mesi passati in strada…ora continuiamo a seguire Harrison, gli abbiamo proposto di continuare a prendere parte alle attività fino a gennaio quando riaprirà la scuola. Ogni tanto facciamo visita anche alla madre…proprio ieri siamo andati a trovarla e anche lei è davvero felice di avere Harrison di nuovo a casa, lui le racconta tutto quello che facciamo al centro e il loro rapporto è molto più rilassato. Sicuramente siamo stati fortunati e di certo non tutte le reintegrazioni avranno questo lieto fine, ma devo dire che un inizio così ci ha davvero dato la carica per affrontare il resto!

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