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Capitolo 5

Cari amici,
anche questa volta sono passati due mesi da l’ultima email…qualcuno si stava chiedendo se fossi ancora qui e qualcun’altro, preoccupato, mi chiedeva notizie…niente paura, io sono ancora qui e tutto va alla grande!

Gennaio è uno dei mesi più caldi in Kenya e penso spesso a voi, lì con la neve, mentre sto attenta a non scottarmi al sole!….In questo periodo dell’anno mi sembra di essere ancora più distante. E’ stato molto strano passare il Natale sotto il sole e iniziare l’anno in maniche corte….ma devo ammettere che per ora il freddo e il gelo non mi mancano!
Sono stati mesi di grandi cambiamenti per quanto riguarda il progetto e ora sono pronta a raccontarveli..
Le attività di cui vi parlavo nel capitolo scorso sono terminate solo qualche giorno fa perchè i ragazzi da martedì sono tutti a scuola!
In questi mesi a stretto contatto con i ragazzi, oltre a vedere notevoli miglioramenti nei loro comportamenti, abbiamo anche intensificato le visite alle famiglie e piano piano i rapporti familiari si stanno riallacciando…
Dopo Harrison, il 22 novembre abbiamo riportato a casa anche Eric…la sua famiglia però vive ad una trentina di km da Maralal quindi non ha potuto continuare con le attività, tuttavia cerchiamo di seguirlo telefonicamente e presto organizzeremo una visita per assicurarci che sia tornato a scuola.
Non per tutti però il clima familiare è già abbastanza stabile da permettere una reintegrazione al momento, così abbiamo deciso (insieme ai ragazzi) che 4 di loro andranno a scuola e alloggeranno al collegio scolastico, mentre Thomas e Harrison, dopo la scuola, torneranno alle loro famiglie.
Questo piano iniziale ha però trovato alcuni ostacoli quando siamo andati a parlare con il preside che era un po’ restio nell’ ammettere al collegio 4 “ex ragazzi di strada”… I suoi timori erano legati a possibili problemi comportamentali che potrebbero disturbare gli altri bambini o danneggiare le proprietà scolastiche… al di là dei comuni pregiudizi nei confronti dei ragazzi di strada, i timori di quest’uomo erano anche fondati su un’esperienza passata in cui il governo ha deciso di “risolvere” il problema dei ragazzi di strada prendendoli in massa e “mollandoli” in qualche scuola, senza in alcun modo più curarsene…quella volta sì, i problemi ci sono stati (e non pochi) e per questo abbiamo trovato un po’ di resistenza da parte della scuola. Tuttavia, dopo aver spiegato che in questo progetto i ragazzi verranno seguiti giorno per giorno così come le loro famiglie, siamo riusciti a trovare un punto d’incontro: i quattro andranno a scuola durante il giorno, gli insegnanti osserveranno il loro comportamento e quando lo riterranno opportuno li ammetteranno al collegio uno per uno in momenti diversi…
Dunque abbiamo dovuto rispondere in fretta a questo cambio di programma: in una mattinata abbiamo trovato una piccola stanza in affitto (dove ospitare i ragazzi mentre aspettiamo la loro ammissione al collegio), comprato dei materassi e ottenuto l’autorizzazione dall’ufficio per la tutela dei minori a prenderci cura di loro e offrire loro un alloggio temporaneo.
Sono stati giorni frenetici ma ora tutto procede tranquilllo: Thomas e Harrison vanno ogni mattina alla St. Paul Primary school e alle 5 si incamminano verso casa; mentre Epur, Kelan, Maxwell e Charlie frequantano la DEB Primary School e ogni pomeriggio tornano alla piccola “Casa Kikora”.
A partire da Febbraio ogni pomeriggio due persone del nostro staff (tra cui un insegnante) terranno delle attività di doposcuola per i nostri 6 ragazzi e per altri 6 ragazzi aggiuntivi che verranno individuati dalla scuola come “a rischio”. In questo modo potremo continuare a seguire la loro riabilitazione e sostenerli nei loro progressi scolastici.
Allo stesso tempo abbiamo rinforzato il nostro staff con Joel, un counselor professionista, e Eunice, una giovane assistente che aiuàterà Joel e avrà così la possibilità di crescere professionalmente. I nostri counselors si occuperanno di lavorare in modo intensivo con le famiglie dei ragazzi per avvicinarci al nostro obiettivo finale che è quelo della reintegrazione.
Come avrete avuto modo di capire il nostro staff si è arricchito di persone nuove con importanti competenze soprattutto nel campo del counseling e dell’educazione. Questo è stato possibile grazie al partenariato con una giovane associazione locale denominata ADI (Advocacy & Development Iniative).
Nei mesi scorsi sentivo molto il peso di non aver un solido staff alle spalle che avesse delle competenze specifiche nel lavorare con i ragazzi e nella reintegrazione familiare…conoscendo i membri di ADI Kenya e sapendo dei loro background nel campo del sociale e dell’educazione ho proposto loro di prendere il progetto Kikora sotto l’ala di ADI ed è così iniziata questa nuova ed entusiasmante collaborazione.
Per quanto riguarda il partenariato con la parrocchia di Maralal, la collaborazione è ancora in piedi anche se è stata di molto ridimensionata. Per questioni logistiche e di mancanza di tempo di Padre Nderitu abbiamo deciso che il suo aiuto riguarderà principalmente l’empowerment dei genitori. Nderitu darà quindi il suo contributo nel programmare e nel tenere alcuni degli incontri con i gruppi di mutuo aiuto dei genitori che partiranno probabilmente a Marzo, sotto la guida dei nostri counselors. Lo scopo di tali incontri è di aiutare mamme e papà nella loro crescita personale e nel loro ruolo genitoriale ( un po’ come le nostre “Scuole per Genitori”, solo con un focus speciale sulle problematiche comuni alle famiglie dei ragazzi di strada).
L’AVI di Montebelluna rimane il nostro supporto dall’Italia e sarà presto affiancato da Karibu Onlus Scorzè che ci ha fatto visita la settimana scorsa ed ha espresso il desiderio di entrare attivamente a far parte di Kikora. Durante la loro visita di tre giorni, Galdino, Lucia, Franco e Denis (Karibu Onlus) hanno conosciuto i ragazzi, preso parte alle attività, ascoltato i nostri programmi futuri e incontrato alcuni membri di ADI. E’ stato molto importante per noi avere la possibilità di questo incontro faccia a faccia e non vediamo l’ora di unire le mani con Karibu Onlus!
Sabato 17 gennaio abbiamo avuto un importante training per lo staff di Kikora (vecchio e nuovo) per prepararci a questa nuova fase che avrà inizio da Febbraio. Nella mattinata Fred Lobei (Insegnante e Counselor alla DEB Primary con Diploma in Educazione speciale per ragazzi con disabilità e membro di ADI Kenya) ha tenuto un interessantissimo seminario su i seguenti temi:

  • Lo sviluppo emozionale nei bambini e Conseguenze dei traumi emotivi subiti nell’infanzia
  • L’importanza del Team Building
  • Basi di Counseling

Dopo aver pranzato tutti insieme, nel pomeriggio abbiamo fatto un po’ di orientamento per il nuovo staff ribadendo gli obiettivi del progetto e dando uno sguardo a compiti e responsabilità di ogni membro.

E’ stato davvero una giornata intensa e ci ha fornito strumenti essenziali che ci permetteranno di iniziare da febbraio come una vera squadra!
Per finire ci accingiamo ad ospitare nuovi volontari che vogliono fare un’esperienza e hanno deciso di farla aiutando Kikora… Alessia ha saputo di noi tramite Karibu e passerà per una visita di una decina di giorni verso fine Febbraio. Da Marzo invece ospiteremo Alessandro, di Santa Lucia di Piave, che rimarrà con noi per 2 o 3 mesi. Queste esperienze saranno, speriamo, arricchenti per questi giovani e senz’altro di estremo valore per il progetto stesso (e per chi ne fa parte) che potrà ricevere nuovi spunti e idee per migliorarsi. Ci auguriamo che in futuro altri vorranno seguire l’esempio di Alessia e Alessandro…
Vi abbraccio

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